Volare basso
L'economia a bassa quota, che include l'uso di droni e velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticale, è un'industria emergente e le università si adeguano. I viaggi di Xi e Nvidia
Buongiorno da Pechino. Anticipo di nuovo la newsletter perché nel weekend sarò fuori città e probabilmente non sarò on line.
Prima di raccontarvi dell’“economia a bassa quota”, argomento decisamente dibattuto nell’ultima settimana dai media cinesi, vorrei presentarvi alcune riflessioni di accademici e studiosi sulla visita di Xi Jinping in Vietnam, Malaysia e Cambogia. Visita già programmata da tempo ma che ovviamente, adesso, assume altri contorni. La lettura più semplice è questa: benché Trump abbia messo in pausa i dazi, in precedenza aveva colpito molto duro il Sud est asiatico e quindi la visita di Xi Jinping ha come principale scopo quello di rassicurare i paesi e porre la Cina come esempio di potenza responsabile. Ed è vero, è una parte cospicua della rilevanza che ha assunto il viaggio di Xi.
Analogamente però la Cina “lavora” alacremente in quest’area e non da ieri, così come Pechino non ignora le problematiche a portare questi paesi a schierarsi apertamente. Proprio durante la precedente amministrazione Biden e il suo tentativo di irretire - soprattutto il Vietnam - in un fronte anti cinese, senza riuscirci, Pechino aveva potuto assaporare il grande desiderio di autonomia strategica di questi paesi che sanno bene una cosa: dello scontro tra Cina e Stati Uniti possono approfittarne (non è un caso che ad esempio sul tema tecnologica, il Financial Times un anno fa avesse titolato un articolo con il titolo “La Malaysia è la vera vincitrice dello scontro tecnologico tra Cina e Stati Uniti”.
Ora vediamo quindi alcuni spunti che arrivano da commentatori e analisti cinesi al riguardo tenendo presente la panoramica generale: il contesto era dominato dalle crescenti tensioni tra Stati Uniti e Cina, in particolare dalla guerra commerciale e tariffaria avviata dall'amministrazione Trump. Un elemento centrale della comunicazione di Xi Jinping durante le visite è stato il netto rifiuto dell'unilateralismo, del protezionismo, del disaccoppiamento e dell'imposizione arbitraria di dazi. E questi sono tutti punti colti nelle analisi che vedremo. Si sottolinea poi la perdurante importanza dell'Associazione delle Nazioni del Sud-est Asiatico (ASEAN) nella politica estera cinese e la volontà di Pechino di rafforzare i legami in un clima di incertezza globale. Particolare rilievo è stato dato al ruolo della Malaysia come presidente di turno dell'ASEAN nel 2025.
Per quanto riguarda alcune analisi specifiche, comincio da quella di Jin Canrong su Guancha (Jin Canrong è un noto professore e accademico cinese, specializzato in relazioni internazionali ed esperto di politica statunitense, professore presso la Scuola di Studi Internazionali dell'Università Renmin della Cina, dove ha anche ricoperto il ruolo di vice preside).
Secondo Jin Canrong la visita di Xi Jinping sottolinea l'alta priorità che la Cina attribuisce alla sua “diplomazia di vicinato” (周边外交). Insomma, nel contesto sengato dalle tensioni sino-americane e dalla guerra tariffaria avviata dagli Stati Uniti, rafforzare le relazioni con i paesi vicini è di fondamentale importanza strategica (e Xi lo aveva sottolineato durante un incontro con la leadership del Partito proprio nei giorni del tit for tat con gli Usa sui dazi).
Finché la Cina riuscirà a fare un buon lavoro negli affari interni e nella diplomazia di vicinato, potrà mantenere una posizione stabile nel gioco strategico sino-americano. La stabilizzazione della periferia è la base che può fornire leva per altre iniziative. Pertanto, trasformare la periferia cinese in una isola di stabilità è essenziale per rispondere alle sfide esterne, come la guerra tariffaria.
Sulla scelta specifica dei tre paesi visitati, Jin Canrong offre le seguenti motivazioni :
Vietnam: La similarità nel modello di governo (Partito Comunista), l'importanza geopolitica e i tentativi occidentali di avvicinare Hanoi rendono il Vietnam cruciale per la Cina. Tanti osservatori hanno sottolineato enfatizzato la relazione unica di “compagni più fratelli” (同志加兄弟)
Malaysia: Essendo un membro influente dell'ASEAN (e presidente di turno nel 2025) e un'economia emergente, rafforzare i legami con la Malesia è strategicamente importante per le relazioni Cina-ASEAN.
Cambogia: Definita “un'amicizia di ferro”, la visita rafforza una relazione già molto stretta, con importanti progetti di cooperazione strategica in corso, come il Canale Funan Techo (180 chilometri che collegano che collega il porto di Phnom Penh con Kep e il Golfo della Thailandia), che Pechino sta aiutando a costruire.
Infine, Jin Canrong ritiene che, sebbene la guerra tariffaria statunitense sembri colpire molti paesi, il suo obiettivo principale sia la Cina: “L'obiettivo principale di questa guerra tariffaria è la Cina, gli altri paesi svolgono solo un ruolo di contorno, il nucleo è colpire la Cina”. Per questo, la strategia cinese di rafforzare i legami con i vicini è vista come una risposta fondamentale a questa pressione.
Ora vediamo un’analisi di Xu Liping dell'Accademia Cinese delle Scienze Sociali (CASS), specializzato nella regione Asia-Pacifico e in particolare nel Sud-est asiatico, riferita in particolare all'iniziativa Belt and Road (BRI) e al rafforzamento delle relazioni Cina-ASEAN. Xu ritiene che la BRI sia ancora uno strumento per promuovere lo sviluppo condiviso e l'integrazione regionale. Le sue ricerche si concentrano anche sul ruolo degli scambi culturali e interpersonali nel rafforzare i legami tra la Cina e i paesi vicini, inclusi quelli dell'ASEAN. Xu Liping inoltre riconosce che i paesi dell'ASEAN generalmente preferiscono non scegliere da che parte stare nella competizione tra grandi potenze, ma danno grande valore alla partnership economica con la Cina.
Più “operativa” l’analisi di Zhou Shixin, il Direttore del Centro di Studi sul Sud-est Asiatico presso gli Istituti di Studi Internazionali di Shanghai (SIIS) ed esperto delle relazioni Cina-ASEAN. Zhou evidenzia, come tanti altri, il contesto internazionale incerto, in particolare le pressioni derivanti dalle politiche tariffarie statunitensi - seppure al momento sospese - che hanno colpito inizialmente anche il Vietnam. Zhou Shixin descrive la visita come “un viaggio molto tempestivo per condividere e fornire fiducia”, aiutando entrambi i paesi ad affrontare le sfide esterne e le incertezze globali e per sottolineare l’intenzione della Cina di rafforzare le partnership regionali di fronte alle turbolenze commerciali globali e che la cooperazione con la Cina rimane vantaggiosa.
Per quanto riguarda i risultati attesi, Zhou Shixin menziona la firma prevista di circa 40 documenti di cooperazione in vari settori, l'interesse condiviso per la connettività ferroviaria, con la Cina disposta a collaborare su tre linee a scartamento standard nel nord del Vietnam e il progetto Lao Cai-Hanoi-Haiphong considerato di importanza strategica, il rafforzamento dei legami economici e delle catene di approvvigionamento, nonostante le potenziali pressioni esterne sulle regole d'origine.
Riguardo al progetto specifico della ferrovia ad alta velocità Nord-Sud del Vietnam, Zhou Shixin adotta una posizione più cauta. Pur riconoscendone l'importanza, sottolinea la necessità che il Vietnam presenti “un piano di cooperazione molto chiaro, trasparente e ragionevolmente giusto”, specialmente per quanto riguarda le procedure di gara, per garantire una partecipazione equa delle imprese cinesi (vedete che c’è sempre un po’ di diffidenza tra “fratelli e compagni”…infatti Zhou specifica che siano necessarie “consultazioni dettagliate per trovare una soluzione vantaggiosa per entrambe le parti”.
Una comunicazione personale: il mio ultimo libro, “2100, come sarà l’Asia come saremo noi” è nella cinquina finalista del Premio Strega Saggistica. Sono felicissimo, è una grande soddisfazione. A maggio ci saranno vari eventi a cui parteciperò però da remoto (sarò ancora in Cina e in Asia :) e poi il 20 giugno sarò presente invece a Taormina per la serata finale. Detto questo, vada come vada, io sono già davvero molto contento così.
Volare basso
L'economia a bassa quota (低空经济) si sta affermando come un settore strategico emergente in Cina, ricevendo un forte impulso politico e venendo identificata come una componente chiave delle “nuove forze produttive di qualità” (新质生产力). Nei giorni scorsi ho trovato un lungo articolo su Huxiu a questo proposito e ho deciso di fare qualche ricerca al riguardp, scoprendo che il tema è un hot topic in questo periodo, con diramazioni che vanno alle direzioni politiche, all’adattamento dei corsi all’università, fino a questioni legati al mondo del lavoro, del futuro ovviamente.
Cominciamo con il dire che cosa finisce dentro questo settore, ovvero tutte le attività economiche legate ai voli civili, con e senza pilota, nello spazio aereo generalmente sotto i 1000 metri, ma con un focus operativo cruciale sotto i 300 metri, integrando produzione, operazioni di volo, infrastrutture e servizi attraverso l'industria primaria, secondaria e terziaria.
Nel 2023, il mercato ha superato i 500 miliardi di RMB (68,5 miliardi di dollari), con una crescita impressionante del 33,8%, spinto da politiche favorevoli, avanzamenti tecnologici, in particolare nei droni (无人机) e nei velivoli elettrici a decollo e atterraggio verticale (eVTOL), e un'espansione delle applicazioni pratiche. Le proiezioni indicano un potenziale di mercato che potrebbe superare i 2 trilioni di RMB entro il 2030 e raggiungere i 3,5 trilioni entro il 2035 (479,5 miliardi di dollari).
Le applicazioni concrete stanno già prendendo forma: la logistica basata su droni per consegne, trasporto medico urgente e merci specializzate è operativa in diverse aree, con esempi significativi a Qingdao, Urumqi e Suzhou, dimostrando notevoli risparmi di tempo e costi. La mobilità aerea urbana (UAM), trainata dagli eVTOL, è vista come una soluzione futura alla congestione urbana e un'opportunità per la Cina di ottenere un vantaggio competitivo globale.
Aziende come EHang hanno già ottenuto certificazioni chiave e stanno avviando le prime operazioni commerciali dimostrative e turistiche a Guangzhou e Zhuhai. Oltre a logistica e UAM, le applicazioni si estendono all'agricoltura di precisione, al rilievo e mappatura, all'ispezione industriale, ai servizi pubblici come la risposta alle emergenze e la sicurezza, e al turismo aereo.
Questa rapida espansione, spinta anche da iniziative governative ovviamente, crea una forte domanda di talenti. Il sistema educativo si sta adattando con l'introduzione di nuovi corsi di laurea specifici come “Tecnologia e Ingegneria a Bassa Quota” in università di primo piano e con il potenziamento della formazione professionale per ruoli tecnici. Si stima una carenza significativa, ad esempio, di circa un milione di piloti di droni.
Nonostante l'enorme potenziale e l'ottimismo diffuso, ci sono ancora tutta una serie di problematiche. Intanto lato tecnologico, specialmente per gli eVTOL (batterie, autonomia, rumore), poi riguardo la costruzione capillare delle infrastrutture, l'evoluzione continua del quadro normativo, la garanzia della sicurezza contro incidenti e usi impropri come i voli illegali e la definizione di modelli di business sostenibili.
Jensen Huang a Pechino, senza giacca di pelle
Il CEO di Nvidia, Jensen Huang, è arrivato a Pechino giovedì, dove ha incontrato il Presidente del consiglio cinese per la promozione del commercio internazionale Ren Hongbin. Nelle foto Huang non ha la consueta giacca di pelle (e secondo il mio amico Alessandro Aresu - anche lui in cinquina dello Strega :) - non è un buon segno). Ricordiamo che su Huang e Nvidia c’è ancora un’ inchiesta aperta (nel dicembre 2024) dall’anti trust cinese.
Huang ha riaffermato l'impegno di Nvidia a collaborare con i partner cinesi, nonostante le crescenti restrizioni statunitensi all'esportazione di chip per l'intelligenza artificiale. Questa visita di alto profilo, avvenuta in un contesto di severe restrizioni statunitensi sui chip AI, ha scritto Caixin, “evidenzia il complesso atto di bilanciamento richiesto alle multinazionali tecnologiche. Suggerisce sia il desiderio di Nvidia di mantenere l'accesso al cruciale mercato cinese, sia la volontà della Cina di impegnarsi con attori tecnologici globali chiave nonostante le tensioni, forse cercando una collaborazione continua ove possibile”.
La visita può anche essere interpretata come un segnale da parte della Cina sulla sua continua apertura agli investimenti esteri e alla collaborazione nei settori high-tech, mirando a contrastare le narrazioni di un deterioramento del clima imprenditoriale guidato da tensioni geopolitiche e politiche statunitensi.
Altre Storie da Pechino
A Pechino sabato 19 c’è la mezza maratona di robot umanoidi, la prima al mondo.
A Pechino si discute molto delle persone che attraversano i ponti pedonali in bicicletta (ci sono lamentele, ho assistito anche a un litigio al riguardo), qui un articolo.
Vi segnalo l’ultimo episodio di Altri Orienti sullo storico, ormai, tentativo della leadership di aumentare i consumi interni in Cina.
Grazie per aver letto la newsletter. Io sono un giornalista, lavoro a Chora Media, conduco due podcast “Altri Orienti” e “Fuori da Qui”. Ho vissuto a lungo in Cina e in Asia, dove ho fondato China Files. Provo a raccontare cosa succede in questi luoghi con la newsletter, con i libri, con dei video su Youtube. E pure qui su Instagram.
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