Fertilità
Inchiesta di un media cinese sul mercato clandestino di ovuli; presentazione a Pechino di un libro su diseguaglianze di genere e patriarcato. Poi: manca poco alle elezioni Usa, spunta Liu Cixin
Set-list:
Mercati illegali di ovociti
“La nuova era della fertilità”
Altre storie dalla Cina
Elezioni Usa: “l’era caotica”
Storie dall’Asia
Ascolti
Benvenuti alla nuova newsletter de Il Partito, politica in Cina e Asia.
Io sono un giornalista, lavoro a Chora Media, conduco due podcast “Altri Orienti” e “Fuori da Qui”. Ho vissuto a lungo in Cina e in Asia, dove ho fondato China Files. Provo a raccontare cosa succede in questi luoghi con la newsletter, con i libri, con dei video su Youtube. E pure qui su Instagram.
Mercati illegali e figli
Oggi vi presento due articoli usciti su due media cinesi: in un paese che sta attraversando una profonda crisi demografica, parte dell’opinione pubblica pone molta attenzione alla questione dei figli, delle famiglie. Ma mi piace darvi conto di questi due articoli anche per un altro motivo: nascosto tra le pieghe della propaganda, in Cina esiste un giornalismo in grado di indagare la società (in “Altre storie dalla Cina” ne vedrete altre, come ad esempio quella su una persona transgender che ha denunciato un ospedale per trattamenti con l’elettroshock) e di affrontare anche temi scomodi, come ad esempio tutto il mondo clandestino intorno alle donazioni degli ovuli o denunciare come la diseguaglianza di genere sia il vero ostacolo alla nascita di più figli.
Il primo articolo che voglio presentarvi è stato pubblicato dal Nánfāng rénwù zhōukān (南方人物周刊) e si occupa del mercato clandestino degli ovociti. Su questo tema avevo fatto una puntata della newsletter ad agosto.
Insomma, l’argomento è molto sentito. Ricordo anche che le "Misure amministrative per le tecnologie di riproduzione assistita" della Cina, promulgate nel 2001, stabiliscono chiaramente che qualsiasi forma di acquisto e vendita di gameti, zigoti ed embrioni è vietata. Le istituzioni mediche e il personale medico non sono autorizzati a implementare alcuna forma di maternità surrogata. Tuttavia, a causa dell’enorme domanda, alcune città hanno gradualmente sviluppato il commercio clandestino di ovuli e vere e proprie industrie della maternità surrogata.
Il sommario del lungo pezzo è il seguente:
Giovani ragazze, con conoscenze limitate rispetto al processo a cui vanno incontro e con la necessità di denaro, vengono avvicinate da persone che le convincono a donare i propri ovuli, assicurando che sia un procedimento indolore e privo di rischi, che permetterà loro di aiutare chi ne ha bisogno e di ricevere una somma considerevole come compenso. È difficile non esserne attratte. Tuttavia, vengono gradualmente trascinate in una trappola da cui è difficile uscire. Di fronte a un sistema illecito ben organizzato, con compiti chiaramente suddivisi e strettamente coordinati, le ragazze che “donano” gli ovuli si trovano senza alcuna possibilità di difendersi.
Di seguito un riassunto dell’articolo (la traduzione è mia).
Nel 2011, in un articolo che indagava sul commercio nero di ovuli si leggeva che “I clienti preferiscono le studentesse universitarie perché sono giovani, hanno una maggiore riserva ovarica e ovuli di qualità superiore. Inoltre, il fatto che abbiano superato l’esame di ammissione all’università suggerisce un buon livello complessivo di abilità e, di conseguenza, una qualità genetica migliore. Più prestigiosa è l’università di provenienza, più alto è il prezzo degli ovuli”. Più di dieci anni dopo, Qin Shanshan, una studentessa universitaria, aveva bisogno di denaro per coprire le sue tasse universitarie, viene a conoscenza di questo mercato e si dice: perché no?
Il contatto di Qin Shanshan con il mondo della donazione clandestina di ovuli è stata la sorella di una sua compagna di classe. Quest’ultima è stata capace di convincere la ragazza: Qin compila tutto il materiale necessario con i propri dati personali inviando anche carta d’identità, tesserino universitario e una foto senza trucco. Rivolgersi a questo sistema è spesso l’ultima risorsa per chi ha urgente bisogno di denaro. Nella percezione comune, le ragazze che compiono questo passo lo fanno per ripagare debiti o il saldo della carta di credito, ma dietro questa immagine stereotipata si celano anche storie di necessità impellenti. Ad esempio, c’è Ziyi, che lo ha fatto per pagare le cure mediche del padre. “22 anni, alta 172 cm, peso 55 kg, laureanda” — quando Ziyi contatta l’intermediario, fornisce gli stessi dettagli di Qin Shanshan. L’agente le spiega anche che dettagli come “un carattere piacevole e un gruppo sanguigno adatto” avrebbero aumentato il compenso.
All'inizio del 2024, il padre di Ziyi ha urgente bisogno di un trapianto di cuore e la famiglia, nonostante numerosi tentativi e persino una raccolta fondi online, non ha ancora raccolta la somma necessaria. Scorrendo casualmente informazioni online, Ziyi trova gli annunci riguardanti la "donazione" di ovuli e decide di provare. Dall'inizio del contatto con l'intermediario, alla donazione effettiva, è passata meno di una settimana. L'agente le ha spiegato che “la procedura è identica a quella della fecondazione in vitro, legale, e che presto anche il commercio di ovuli lo sarebbe diventato”.
Il tempo stringe, Ziyi consulta rapidamente le informazioni sui rischi e sui danni della donazione di ovuli. Nonostante non sia convinta, per niente, si reca presso il centro medico. In seguito ha detto di aver preso quella decisione perché sentiva di non avere alternative per ottenere i soldi necessari all’operazione del padre.
Circa dieci anni fa, gli annunci per reclutare ragazze disposte a “donare” ovuli si trovavano principalmente sui muri dei bagni pubblici, con messaggi come “Cercasi volontarie per donazione di ovuli a fini medici”. Anche Qin Shanshan ricorda di aver visto questo tipo di annunci nei bagni pubblici a Wuhan. Solo quando entra in contatto con il mondo sotterraneo della donazione di ovuli, però, capisce cosa significassero davvero. Il proprietario dell'agenzia a cui si era rivolta, una volta le aveva detto: “Fare pubblicità per reclutare volontarie costa poco, basta metterle nei bagni pubblici”. Oggi, però, il reclutamento si è esteso a Internet.
E a ricercare le potenziali donatrici sono aziende iper specializzate: nello “scouting” e poi nell’accompagnamento fino alle fasi finali del processo. Una volta “selezionate” si passa alla fase pratica. E la denuncia di molte ragazze riguarda trattamenti poco professionali da parte dei medici:
Prima di decidere di "donare" gli ovuli, Ziyi ha chiesto all'agenzia i dettagli dell'operazione : "La risposta che ha ricevuto è stata che sarebbe necessaria l'anestesia. Solo quando si è recata sul tavolo operatorio Ziyi si è resa conto che nel piccolo istituto non c'erano anestetici.
Dopo l'esame presso i medici a Wuhan, al contrario di Ziyi, Qin Shanshan ha deciso di fare marcia indietro. Nel settembre 2023 è stata ricoverata in ospedale a causa di una infezione. Durante questo periodo, l’agenzia ha continuato a esortarla a fare iniezioni per favorire l'ovulazione, a prendere medicinali e a controllare lo stato dei suoi ovociti. Ha detto che il suo cuore si è raffreddato. Più tardi, i genitori di Qin Shanshan hanno accettato di aiutarla a pagare le tasse scolastiche, e lei alla fine ha deciso di non andare avanti. Tuttavia, ha ricevuto messaggi di testo e telefonate minacciose dalla sua agenzia per più di un mese fino a quando gradualmente tutto è finito.
Il secondo articolo si collega molto bene a uno dei capitoli di “2100” sui diritti in Asia, nello specifico in Cina, e sull’emergere di temi sui quali si discute anche dalle nostre parti. Di recente è uscito un libro scritto da due sociologhe, Jiang Lai e Shen Yang, dal titolo “La nuova era della fertilità” (新生育时代, un po’ come la nuova era di Xi Jinping (新时代) ;) Del libro si è occupato il Nánfāng zhōumò (南方周末) ma l’articolo che vi presento per primo è quello del Beijing News (新京报) a seguito della presentazione del libro a Pechino. Intanto, l’articolo è uscito qualche giorno prima dell’annuncio delle recenti nuove misure cinesi per sostenere le nascite. In ogni caso, a Pechino le due autrici del libro hanno discusso con una giornalista, Fu Shiye e con una esperta del tema, Yang Juhua (la traduzione delle parti dell’articolo è mia e in alcuni casi ho accorpato diverse parti del pezzo)
Il libro, leggiamo nell’articolo, “registra storie vere di donne appartenenti a due generazioni, quella delle donne nate negli anni ‘70 e negli anni ‘90. Le loro difficoltà prima e dopo il parto, con la famiglia e per lo sviluppo della carriera, dimostrano i molteplici ruoli e sfide che le donne devono affrontare nei periodi di grande trasformazione sociale”.
Poi: “da una prospettiva sociologica e femminista, le due autrici hanno spiegato che il libro non solo mostra le differenze tra le generazioni, ma fornisce anche una visione approfondita del fenomeno del matrimonio e del parto. Oggi queste due scelte si presentano con molti interrogativi, percepiti come problemi. Anzi, potremmo dire che questi interrogativi, che non sono mai stati così decisivi in passato, diventano problemi. Nella società moderna, il parto e il matrimonio non sono più fasi della vita date per scontate, ma sono diventate scelte che richiedono un’attenta considerazione”.
Le due autrici hanno poi spiegato che la “nuova era” si riferisce al cambiamento avuto con l’abolizione della legge sul figlio unico, (nel 2013) che ha cambiato totalmente gli scenari. Le donne che decidono di avere un secondo figlio lo fanno per lo più per dare un fratello al primogenito, non per avere un erede maschio o per avere più figli che si prenderanno cura dei genitori in futuro (come accadeva in passato, per lo più). Le scelte sono diverse e sono motivate da una profonda diesguaglianza di genere.
“Quando diventare madre diventa una “punizione” sul posto di lavoro, anche il concetto di matrimonio e maternità delle donne ne risentirà. Attraverso la sua esperienza di insegnamento, Jiang Lai ha scoperto che molte studentesse universitarie pensano di non sposarsi e di non avere figli, mentre le studentesse di dottorato mostrano maggiore ansia riguardo al matrimonio e alla gravidanza. Crede che l’ansia possa derivare dall’invecchiamento e dalle pressioni familiari, così come dai potenziali benefici derivanti dal matrimonio e dall’avere figli in termini di ricerca di lavoro. Le dottorande sposate e con figli possono ricevere punti extra quando fanno domanda per un lavoro, il che in una certa misura aumenta la loro ansia. Per Fu Shiye questo fenomeno riflette esattamente le scelte limitate delle donne”.
In generale in molti passaggi l’articolo del Beijing News, a mio parere, tende ad annacquare alcune affermazione delle due autrici. Infatti nel pezzo del Nánfāng zhōumò c’è più radicalità. Ad esempio quando leggiamo
Le ragioni per avere o meno un secondo figlio hanno a che fare con una cultura profondamente influenzata dal patriarcato e le donne che decidono - per diversi motivi - di avere un secondo figlio, sanno che dovranno affrontare numerose difficoltà, prima fra le quali quella di ritrovarsi sostanzialmente da sole di fronte alla nuova gravidanza e al nuovo figlio, a causa della poca partecipazione del marito. Le due ricercatrici, ad esempio, hanno notato che nelle famiglie in cui il secondo figlio porta il cognome della madre, la famiglia della donna tende a contribuire di più, finanziariamente, rispetto a quella dell'uomo: anche questo riflette un modello patriarcale. Le ricercatrici fanno anche notare che “esplorare il rapporto tra famiglia e lavoro, riflettere sulle differenze tra ruoli di genere e paternità e maternità può non solo promuovere lo sviluppo accelerato dell’uguaglianza di genere, ma anche portare una nuova comprensione della maternità”.
Sul tema vi segnalo anche un libro, Weibo Feminism, Expression, Activism, and Social Media in China di Aviva Wei Xue e Kate Rose
Altre storie dalla Cina
Persona transgender denuncia un ospedale dopo aver ricevuto un trattamento di elettroshock motivato da “disturbi dell’orientamento sessuale”. Una storiaccia raccontata da The Paper (in cinese)
“Fino agli anni '90, pochi cinesi potevano permettersi di muoversi liberamente oltre confine. Ora, mentre i viaggiatori si avventurano in vari angoli del mondo e interagiscono con la gente del posto, sta emergendo un nuovo tipo di letteratura di viaggio cinese. La maggior parte di queste opere segue la tradizione affinata da generazioni di esperti scrittori di viaggio occidentali (alcuni dei quali hanno scelto la Cina come soggetto). Questa volta, l'osservatore viene osservato”. Qui un po’ di libri di autori cinesi in cinese, ma sul resto del mondo (in inglese).
Pena accorciata, ma fu un errore. I famigliari lo cercano ovunque, lui è tornato in carcere. (in cinese)
Elezioni Usa: “l’era caotica”
Di recente nella sua newsletter Fred Gao ha proposto alcuni pareri di importanti professori ed esperti di relazioni Cina-Usa, a proposito delle ormai imminenti elezioni statunitensi.
Interessante come il professor Diao Daming, vicedirettore dell'American Studies Center presso la Renmin University, parlando di Stati Uniti abbia tirato in ballo - a proposito delle fasi politiche americane - la teoria dell’ “era caotica”, nota a chi frequenta da tempo lo scrittore di fantascienza Liu Cixin. Diao sostiene che “L'importanza dell'eredità di queste elezioni deriva dalle sue caratteristiche uniche. Inizialmente, molti le vedevano come una competizione tra due presidenti, quello in carica e quello precedente. Da settembre dell'anno scorso a luglio di quest'anno, questa dinamica è persistita, rappresentando essenzialmente uno scontro tra due distinte visioni dell'America. A differenza delle elezioni del 2008, in cui le potenziali azioni di Obama sono rimaste incerte, queste elezioni offrono una notevole chiarezza sui probabili corsi d'azione di entrambi i candidati”.
Qui trovate il parere di Diao (in inglese). E qui quello di Da Wei (in inglese), direttore del Center for International Security and Strategy (CISS) e professore presso il Department of International Relations della Tsinghua University. Segnalo anche un commento di Huang Jing, professore di Relazioni internazionali all’Università di Shanghai, dal titolo Trump ha maggiori possibilità di vincere (l’articolo in cinese)
Storie dall’Asia
Tutto quello che volete sapere sui soldati nordcoreani in Ucraina. Asia Nikkei ha messo insieme tutto quanto è uscito nelle ultime settimane, qui.
Corea del Sud e gli Stati Uniti hanno condotto per la prima volta esercitazioni congiunte di attacco con droni. Ne parla Yonhap.
Slovacchia, Cina e guerra in Ucraina: l’articolo del Scmp.
Il Laos ha visto un leggero calo dell'inflazione al 20,7% in ottobre, rispetto al 21,7% di settembre (lo ha riportato il National Statistics Bureau). I principali aumenti dei prezzi hanno incluso alloggi, utenze e cibo, mentre i costi sanitari sono diminuiti del 30,8%. Un articolo di Laotian Times.
Il nuovo ambasciatore cinese in Vietnam. L’articolo su Vietnam News.
Ascolti
Qui sotto trovate una presentazione di 2100 su Youtube (la presentazione è stata a Valdagno a Vicenza). Grazie a tutte e tutti per la lettura, il libro sta andando molto bene e ne sono felicissimo. Ci sono ancora molte presentazioni: il 9 novembre sarò a Torino alla libreria Bodoni alle 18.30. Poi ci sarà una pausa che vado in Cina :) e a dicembre si ricomincia!
Qui invece l’ultima puntata di Altri Orienti, su alcuni degli incontri più interessanti degli ultimi anni tra un presidente statunitense e uno cinese.
A domenica prossima!
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