Hype e bias su DeepSeek

La settimana di DeepSeek tra esaltazione, problematiche e pregiudizi. Di cosa si parla a cena durante il Capodanno cinese. Dopo il "momento Sputnik", arriva il "momento Iphone" per i robot

feb 02, 2025

Set- List:

DeepSeek again
Di cosa si discute a cena durante il capodanno cinese
Momento I-phone
Il serpente di legno: cosa simboleggia
Ascolti

Dato che questa settimana in Cina è vacanza per il Capodanno (ri buon anno del serpente!), in questa newsletter vi propongo un po’ di cose su alcuni temi caldi ma legati al Capodanno. Anche se si ricomincia con DeepSeek naturalmente!

DeepSeek, again

Questa è stata senza dubbio la settimana di DeepSeek, l’azienda cinese di Ai che ha avuto uno straordinario impatto non solo nel suo settore, ma in generale (ne ho parlato nella newsletter di domenica scorsa). Intanto per cominciare ha fatto crollare i titoli tech della borsa statunitense; in questa circostanza DeepSeek, a causa delle sue prestazioni a costi ridotti, ha portato il titolo di Nvidia (leader nella produzione delle GPU avanzate, fondamentali per l’Ai) a perdere 600 miliardi di dollari (poco meno dell’intero valore della Borsa italiana, per capirci). E ha preoccupato gli Usa dove si è parlato di “momento Sputnik”.

Dalla performance di DeepSeek sono nate discussioni interessanti e addirittura c’è chi ha anche scoperto una cosa clamorosa: la censura cinese. Ora al di là di accorgersi grazie a DeepSeek che le aziende cinesi sono sottoposte ai limiti imposti dal Partito (e questo accade da più o meno….trent’anni) questa sottolineatura, che lo specifico: è assolutamente legittima, denota in realtà un bias, un pregiudizio nei confronti della Cina (e non è l’unico), come se la cosa importante di DeepSeek fosse questa cosa, cioè il fatto che non risponde (subito, perché tanti hanno dimostrato che in realtà si può avere una risposta) sul 1989 o altri temi che il Pcc considera proibiti.

(Per fare un esempio: è come se di fronte alla quotazione di Alibaba a Wall Street nel 2014 - un evento storico nel settore - si fosse detto: guardate! Jack Ma è iscritto al Partito comunista).

O come se non si sapesse da tempo (diciamo da un bel po’ di anni) una cosa: “Tutte le principali Ai sono di parte. Tutte censurano, ignorano ed eludono fatti imbarazzanti: differiscono solo nel tipo di cose che trovano nevralgiche, a seconda della cultura che le ha create”. E questo lo ha scritto in questi giorni The Spectator, che aggiunge: “Provate, ad esempio, a chiedere a un bot americano come ChatGPT di qualsiasi cosa lontanamente problematica in merito a razza, genere o criminalità. Otterrete risposte evasive, tirate di strane deviazioni o, a volte, vere e proprie bugie”. Insomma su DeepSeek in tanti hanno voluto esprimersi a ogni costo (specie chi si esprime su temi a caso giusto perché “trending”) e si è sorvolato su una caratteristica importante di questi “bot” (tutti, senza esclusione) per consumatori: le loro risposte dipendendo da come sono selezionati i dati e dall’impalcatura generale, che dipende necessariamente dal sistema culturale all’interno del quale nascono. Non significa che è tutto uguale, ma che alcuni intoppi le hanno tutte. (Aggiungo che benché il codice non sia totalmente aperto - DeepSeek rilascia con “open weights” con licenza MIT - questa problematica probabilmente potrà essere ovviata da chi intende sfruttare e ricalcare le novità dell’azienda cinese, cioè si avranno Ai che sono come DeepSeek ma senza censura).

In generale poi mi è parso di notare una cosa: è stata subito sottolineata la rilevanza di DeepSeek da parte della comunità scientifica e business: da Nvidia, ad esempio, che pure ha patito questo hype, a Tim Cook, fino al Ceo di Microsoft, dall’Economist, alla Technology Review dell’MIT o al Financial Times (che qui titola: “With DeepSeek, China innovates and the US imitates”.)

O pensiamo ad esempio al fatto che “per Marc Andreessen, soprannominato il re Mida della Silicon Valley, il lancio di DeepSeek è un nuovo “momento Sputnik”. (…) o che secondo Justin Bassi e David Wroe dell’Australian Strategic Policy Institute “per molti versi” siamo oltre il “momento Sputnik” alla luce del fatto che “i consumatori mondiali dipendono sempre di più dalla tecnologia e dall’economia cinese, in modi mai visti con i sovietici”. Poi però piano piano, su DeepSeek è sceso un alone di sospetto: avranno copiato (e infatti poi Open Ai ha detto questo), c’è un problema di sicurezza (ma ad esempio il garante italiano aveva bloccato, primo al mondo, anche chatGpt per questo motivo), c’è qualcosa di losco, sì i cinesi sono bravi ma ora ci conquistano eccetera eccetera.

Giusto mettere in evidenza alcuni aspetti, ma allora bisognerebbe farlo sempre, anche quando non si parla di Cina. Tutto questo per dire che alcuni bias secondo i quali, qualsiasi cosa accada, comunque la Cina o bara o ci vuole dominare, non sono condivisi da chi ha decisamente di più il polso della situazione di quanto sta accadendo nel mondo tecnologico. Da chi è sì preoccupato della Cina, ma per i propri affari, non per i nostri diritti. (Tanto più in un momento in cui - dato Trump - all’Ue converrebbe cominciare a ri-ragione sulle future cooperazioni con Pechino, si dovrebbe fare lo sforzo di ascoltare un po’ di più cosa succede e cosa dicono in Cina).

Aggiungo un’altra cosa: DeepSeek sembrava uscita dal nulla. Perfino il Corriere ha titolato “la sconosciuta DeepSeek”. Siamo di nuovo di fronte a una lettura pregiudiziale di quanto accade in Cina, come se le cose lì accadessero così: quasi a caso o per botte di fortuna (o per coercizione). Invece DeepSeek è il risultato di quarant’anni di lavoro sull’Ai, da Wu Wenjiun (e il suo “modello Wu”) fino ad arrivare a DeepSeek, azienda composta da dottorandi e laureati nati dopo il 1995 e tutti formatisi solo e soltanto in Cina. Un altro dato più rilevante della censura e che segna un prima e un dopo.

Nessuno nega il fatto che la Cina spesso ha comportamenti che bisogna saper gestire, che sono rischiosi e che presuppongono un tentativo di piegare norme internazionali ai propri fini, quando non esplicitamente agisce in violazione di queste regole o le evidenti storture di un sistema autoritario. Ma ogni notizia che arriva da là conferma alcune cose: i pregiudizi, la pigrizia a cercare materiale (moltissima roba che esce dalla Cina, per esempio qui su Substack, è in inglese, basta cercarla e si sarebbe trovata l’intervista al fondatore di DeepSeek del 2024, per dire), il rifiuto a concepire la Cina come un paese con cui ormai dobbiamo avere a che fare, che ci piaccia o no. E che sull’Ai con DeepSeek ha posto il mondo occidentale di fronte a uno shock nel vedersi superato (e alla luce di ulteriori dettagli usciti da DeepSeek stessa, se non nelle prestazioni, sicuramente nei costi).

Detto questo, qui vi propongo un pezzo direttamente da un media cinese, Huxiu: “Un mese fa, l'intera cerchia militare statunitense stava discutendo intensamente del caccia cinese di sesta generazione. Quindici giorni fa, l'intera cerchia dei media stava discutendo del grande confronto tra Cina e Stati Uniti su Xiaohongshu”. E ora tutti parlano di DeepSeek. Questo è l’inizio del pezzo, di cui vi evidenzio alcuni spunti (precisando che l’entusiasmo in Cina è comunque accompagnato anche da realismo, cioè la partita non è certo chiusa anzi).

Efficienza e costi ridotti
DeepSeek R1 ha raggiunto prestazioni simili a OpenAI, ma con costi di addestramento e tempi significativamente inferiori. Questo grazie a un approccio "storage-dependent" e "programming-dependent", che ottimizza l'uso delle risorse hardware e riduce la dipendenza dalla potenza di calcolo.
Impatto sul mercato
L'efficienza di DeepSeek ha scosso il mercato azionario, con un forte calo delle azioni di Nvidia, leader nella produzione di chip per l'IA. L'articolo prevede una "guerra dei prezzi" nel settore, con l'arrivo di nuovi attori che offrono modelli di IA a costi inferiori.
Dibattito sull'innovazione
Mentre alcuni esperti celebrano DeepSeek come un esempio di innovazione, altri lo accusano di aver "copiato" OpenAI. L'articolo sottolinea come l'innovazione nel campo dell'IA si basi spesso su principi e tecniche preesistenti, adattati e migliorati.
Il ruolo della Cina
DeepSeek dimostra la crescente competitività della Cina nel campo dell'IA. L'articolo evidenzia la "cultura" tecnologica cinese, caratterizzata da una maggiore attenzione all'efficienza nell'uso delle risorse hardware, in contrasto con l'approccio americano, più focalizzato sulla potenza di calcolo e sulla semplicità di programmazione.
Prospettive future
L'articolo prevede un futuro in cui modelli di IA più "frugali" ed efficienti, come DeepSeek, saranno sempre più diffusi. Si sottolinea inoltre l'importanza di una maggiore attenzione alla sicurezza e alla privacy dei dati, aspetti in cui le aziende europee potrebbero avere un vantaggio competitivo.

Il punto sui dati e la sicurezza mi sembra rilevante. Così come la probabile diffusione di AI frugali e guerra dei prezzi (che in Cina è iniziata da tempo, in realtà, e DeepSeek deve proprio a questo la sua attenzione ai costi).

Di cosa si parla a cena durante il Capodanno cinese

Il Capodanno cinese è un po’ come il nostro Natale: le famiglie si riuniscono, tendenzialmente nel luogo di origine e per lo più si mangia, si beve (parecchio) e si chiacchiera. Ho dei bellissimi ricordi di ritorni a casa in bicicletta a Pechino la notte di Capodanno, scansando il mare rosso dei resti di tricchetracche e fuochi d’artificio, di cene lunghissime di cui però ricordo poco :) di giornate trascorse in zone rurali, distante da tutto.

In ogni caso, secondo 21世纪经济 quest’anno uno dei temi salienti sarebbe stato di natura medica, anzi farmaceutica…L’articolo si concentra in particolare sulla controversia riguardo la qualità e la disponibilità dei farmaci generici rispetto a quelli originali, alla luce del programma nazionale di acquisto centralizzato di farmaci (集采).

“Il programma di acquisto centralizzato ha portato a una forte riduzione del prezzo dei farmaci, con il risultato che i farmaci originali, più costosi, sono stati esclusi da molti ospedali pubblici. Questo ha generato discussioni sul fatto che il programma stia spingendo i farmaci originali fuori dal mercato cinese”. E quindi la domanda che nasce è: sono affidabili i generici?

Nell’articolo si toccano molto questioni, a cominciare dalle preoccupazioni sulla qualità dei generici: “Con l'aumento dell'adozione di farmaci generici a seguito del programma di acquisto centralizzato, sono emerse preoccupazioni sulla loro efficacia e sicurezza, alimentate da segnalazioni di effetti indesiderati e da casi di dati falsificati. Un altro tema è legato all’esclusione dei farmaci originali: il programma di acquisto centralizzato ha portato a una forte riduzione del prezzo dei farmaci, con conseguente esclusione dei farmaci originali dai principali ospedali pubblici a causa del loro costo più elevato.

Si registra anche una difficoltà di accesso ai farmaci originali, dato che i pazienti lamentano la difficoltà di reperire farmaci originali negli ospedali pubblici, nonostante le politiche che consentono ancora un certo margine di acquisto per questi prodotti. C’è un colpevole? Qualcuno punta il dito sul ruolo delle aziende farmaceutiche straniere che partecipano attivamente all'acquisto centralizzato di dispositivi medici, e mostrano meno interesse per quello dei farmaci, preferendo concentrarsi su altri canali di vendita come farmacie al dettaglio e piattaforme online.

L'articolo poi sottolinea l'importanza della scelta del paziente e discute le diverse opzioni di acquisto disponibili, tra cui farmacie "a doppio canale", ospedali a capitale straniero e piattaforme online, la necessità di trasparenza e informazione: leggiamo che “è necessaria una maggiore trasparenza sui dati relativi alla qualità dei farmaci generici e di campagne di informazione per educare pazienti e medici”.

Come vi dicevo sono riprese le presentazioni di 2100 :)

Il 6 febbraio a Rovigo

Il 7 febbraio al Molin de Portegnach

“Momento Iphone”

Ancora su 21世纪经济 ho trovato questo articolo, che inizia così: “Nonostante il periodo festivo del Capodanno cinese, il mondo dell'IA è in fermento. Sul palco del Gala di Capodanno del Serpente 2025, 16 robot umanoidi "Fuxi" (福兮, sovrano mitologico, venerato come progenitore e civilizzatore della Cina, ndr) dell’antichità vestiti con tradizionali abiti floreali, hanno danzato con gli attori, offrendo agli spettatori uno spettacolo di "danza popolare cibernetica" e riportando i robot umanoidi al centro dell'attenzione”.

Nell’articolo si mettono in evidenza alcuni aspetti (ne avevamo parlato anche in un’altra newsletter): i robot sono stati prodotti dalla Unitree Robotics, fondata nel 2016, leader nel mercato globale dei robot quadrupedi con una quota di mercato del 70%. L'azienda sta ora guadagnando terreno anche nel settore dei robot umanoidi. Altri aspetti sottolineati nell’articolo:

Tecnologia avanzata: I robot "Fuxi" sono dotati di tecnologie avanzate come la localizzazione e la navigazione SLAM 3D, cioè una tecnica che permette a un robot o a un veicolo autonomo di costruire una mappa tridimensionale dell'ambiente circostante e, allo stesso tempo, localizzare la propria posizione all'interno di questa mappa, la pianificazione cooperativa multi-agente, vale a dire un campo dell'intelligenza artificiale che si occupa di far sì che più agenti intelligenti (robot, software, ecc.) lavorino insieme per raggiungere un obiettivo comune e il controllo del movimento basato sull'IA.
Impatto sul mercato azionario: L'interesse per i robot umanoidi ha stimolato un rally nel mercato azionario, con le azioni delle aziende di robotica in forte aumento. I fondi di investimento che hanno puntato su questo settore hanno registrato performance eccezionali.
"Momento iPhone" per la robotica: Gli esperti del settore prevedono una rapida crescita del mercato dei robot umanoidi, con il 2025 come potenziale "momento iPhone" per l'industria, in cui prodotti rivoluzionari potrebbero guidare l'adozione di massa.

Cosa simboleggia il serpente di legno Yin

Intanto ricordiamo una cosa: nel 2025, convergono l'anno del Serpente e l'anno del Legno Yin. Questo crea una combinazione specifica che si ripete ogni 60 anni (12 animali x 5 elementi). Per capire meglio: il 2025 è un anno "YiSi" (乙巳) nel calendario cinese. laddove "Yi" (乙) è il secondo Tronco Celeste, associato al Legno Yin e "Si" (巳) è il sesto Ramo Terrestre, associato al Serpente. Quindi, combinando "Yi" (Legno Yin) e "Si" (Serpente), otteniamo l'anno del Serpente di Legno Yin.

Ho chiesto all’AI di Baidu di dirmi che cosa ci si può aspettare dall’anno dominato dal serpente di legno Yin e mi ha risposto così :)
Aspettative per l'anno del Serpente di Legno Yin (2025):
Il Legno alimenta il Fuoco: Il Legno Yin, rappresentato da "Yi" (乙), simboleggia la vitalità e la creatività, mentre il Fuoco, rappresentato da "Si" (巳), incarna l'energia e la passione. Questa combinazione suggerisce un anno ricco di opportunità per l'innovazione e il cambiamento.
Crescita e sviluppo personale:
Favorevole all'innovazione e allo sviluppo: Il 2025 sarà un momento propizio per la crescita e lo sviluppo personale, specialmente per coloro che sono pronti ad affrontare le sfide e a sfruttare le risorse a disposizione.
Significato culturale:
Saggezza e agilità: Nella cultura tradizionale cinese, il serpente è un simbolo di saggezza, intelligenza, ricchezza e strategia. L'anno del Serpente di Legno Yin è quindi carico di significati positivi.
Favorevole alla natura e all'agricoltura:
Inverno mite: Un proverbio popolare cinese recita: "Due primavere racchiudono un inverno, non c'è bisogno di coperte, è caldo e accogliente". Questo indica la possibilità di un inverno mite nel 2025, favorevole alla crescita delle piante e alla produzione agricola.

Ovviamente il serpente è anche subdolo: magari l’AI di Baidu ha censurato questa informazione! :)

Ascolti

Di DeepSeek ho parlato nella puntata di Black Box con Guido Brera e Raffaele Coriglione e in Altri Orienti

Grazie per aver letto la newsletter. Io sono un giornalista, lavoro a Chora Media, conduco due podcast “Altri Orienti” e “Fuori da Qui”. Ho vissuto a lungo in Cina e in Asia, dove ho fondato China Files. Provo a raccontare cosa succede in questi luoghi con la newsletter, con i libri, con dei video su Youtube. E pure qui su Instagram.

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