Compagni e ovuli
Si è conclusa, almeno a livello giudiziario, la vicenda di Xu Zaozao: la donna che aveva fatto causa a un ospedale, dopo che si era rifiutato di congelare i suoi ovuli, ha perso l'appello
Set-list:
Compagni e ovuli
Altre storie dalla Cina
L’agosto asiatico
Letture
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Io sono un giornalista, lavoro a Chora Media, conduco due podcast “Altri Orienti” e “Fuori da Qui”. Ho vissuto a lungo in Cina e in Asia, dove ho fondato China Files. Provo a raccontare cosa succede in questi luoghi con la newsletter, con i libri, con dei video su Youtube. E pure qui su Instagram.
Compagni e ovuli
A 30 anni Xu Zaozao si è lasciata con il suo fidanzato e sebbene sentisse la pressione sociale per sistemarsi e mettere su famiglia, non voleva rinunciare alla sua carriera. Non voleva un marito, ma un figlio, un giorno, forse sì. Allora ha provato a congelare i suoi ovuli.
Ma i medici dell'ospedale di Pechino le hanno ricordato che la legge cinese non lo consente: solo le coppie eterosessuali possono farlo; per questo, e dato che non ci sono restrizioni per gli uomini che congelano il loro sperma, molte donne cinesi vanno all’estero, spendendo molti soldi, per congelare i loro ovuli.
In ogni caso, i medici dell’ospedale a Xu hanno detto: sposati e rimani incinta.
Xu non ha voluto andare all’estero, non si è arresa e nel 2019 ha citato in giudizio l'ospedale per aver discriminato le donne e aver violato i suoi diritti.
Nel 2022 un tribunale si è pronunciato a favore dell'ospedale, ma Xu ha presentato ricorso. Nonostante le difficoltà è stata a lungo fiduciosa in un cambiamento delle normative cinesi, ancora legate a suo dire a stereotipi negativi sulle madri single. “Vorrei davvero che tutti potessero vedere un'immagine più autentica e complessa delle donne che sono single e vogliono avere figli”, ha raccontato all'Economist. Intanto, il caso è diventato via via famosissimo in Cina e Xu ha ricevuto il sostegno di decine di migliaia di follower sui social media, molti dei quali donne tra i venti e i trent'anni.
“Dovremmo trascurare un'intera generazione di richieste di donne single solo perché non possiamo aggiornare la nostra politica?” ha chiesto Xu. Un sondaggio effettuato dal portale in lingua cinese Xinmin wanbao ha mostrato che alla domanda, “siete favorevoli alla possibilità che le donne single possano congelare gli ovuli”, l'88 per cento ha risposto di essere favorevole.
Forse anche a causa di questo supporto popolare, la storia di Xu ha finito per sfondare anche il muro della politica. Nel 2024 nel corso dell'annuale appuntamento legislativo cinese (le “due sessioni”) si è parlato della possibilità di consentire anche alle donne singole il congelamento degli ovuli.
Il Global Times, costola in inglese del Quotidiano del popolo, la voce ufficiale del Partito comunista, ha riportato le parole di Qiao Jie, membro del Comitato nazionale della Conferenza consultiva politica del popolo cinese, secondo il quale “la regolamentazione cinese sulle tecnologie di riproduzione assistita è stata formulata nel 2003. Poiché la situazione demografica è cambiata, i politici cinesi potrebbero prendere in considerazione un adeguamento tempestivo e ordinato e un aumento moderato di alcune restrizioni sui servizi di tecnologia di riproduzione assistita, soprattutto in una prospettiva a lungo termine”.
Invece: qualche giorno fa il tribunale di Pechino ha stabilito che l'ospedale non ha violato alcuna legge, confermando il verdetto iniziale.
La sentenza - però - lascerebbe aperte alcune possibilità in futuro. Nel testo si legge infatti che “Con un ulteriore adeguamento della politica cinese sulle nascite, anche le leggi e i regolamenti medici e sanitari pertinenti potrebbero subire modifiche corrispondenti e, quando le condizioni saranno pronte, Xu e le istituzioni mediche pertinenti potrebbero risolvere separatamente le controversie corrispondenti”.
Ricordiamo che tutto questo avviene mentre in Cina si osserva una crisi demografica terribile.
(Questa e altre storie sui diritti delle donne in Asia, sono in “2100, come sarà l’Asia, come saremo noi”, in uscita per Mondadori il 3 settembre)
Altre storie dalla Cina
Su Sixth Tone ho trovato questo articolo intitolato “The Many Histories of Chinese Vegetarianism” scritto da Thomas DuBois. Nella newsletter “La guerra dei maiali” avevo messo alcuni dati sui cambiamenti alimentari della popolazione cinese. Nei giorni successivi ho cominciato a cercare informazioni sulla storia del vegetarianismo in Cina. E quindi, oltre a questo pezzo, ve ne segnalo altri due: questo in cinese e questo del South China Morning Post
Il New York Times - forse perché è agosto - sembra aver trovato particolarmente interessante il Falun Gong e ha rilasciato alcuni pezzi al riguardo. Uno è questo, How a Persecuted Religious Group Grew Into a Global Movement, l’altro lo trovate qua. Interessante una cosa: ho notato che su vari social, appena qualcuno postava uno di questi articoli, arrivava immediatamente l’agit prop del Falun Gong a infangare l’autore della condivisione, accusandolo di sostenere il Pcc.
L’agosto asiatico
Come sempre, come ogni agosto, l’Asia non si ferma, anzi. Sono successe tantissime cose.
Anche per questo, per chi segue Altri Orienti, il 23 agosto uscirà una puntata speciale del podcast, perché altrimenti a settembre diventava un problema riuscire a gestire tutto :)
Qui di sotto vi metto un po’ di link per seguire gli ultimi accadimenti.
Cominciamo dalla Thailandia, dove il delirio politico è diventato ancora più complicato di quanto già non lo sia normalmente. Prima è stato estromesso dalla scena politica il Move Forward, il partito che aveva vinto le ultime elezioni e che era stato costretto a fare un governo con il partito di Shinawatra. A questo proposito: Thaksin Shinawatra, miliardario ed ex premier, dopo essere stato cacciato dal paese a seguito di un golpe è tornato e ancora domina la scena politica nazionale. Alle ultime elezioni il suo partito ha messo insieme un’alleanza abbastanza varia, dopo aver fatto una specie di alleanza, almeno così pare, con i partiti dei militari (proprio quelli che avevano fatto fuori con due golpe lui prima, e sua sorella poi).
Ma militari, monarchici e compagnia, come ben sa chi segue la Thailandia, non mollano quasi mai la presa. E pochi giorni fa, è stato desautorato il premier (del partito Pheu Thai di Shinawatra) ed è stata nominata al suo posto Paetongtarn Shinawatra, la figlia di Shinawatra, la seconda donna a guidare il paese e la più giovane in assoluto (ha 37 anni) a guidare un paese in Asia.
Qui c’è un suo ritratto (Paetongtarn Shinawatra non ha praticamente esperienza politica ma diciamo che i contatti non le mancano), qui un articolo sui rischi politici di questo terremoto. Ricordiamo, infine, che la Thailandia è un paese in crisi economica da tempo, che ha un problema di sistema scolastico e in generale di istruzione per creare lavoratori qualificati e che di fatto è ostaggio di militari e monarchici. L’unica speranza è che gli animatori ed elettori del Move Forward possano in qualche modo tornare sulla scena politica del paese.
Anche in Giappone premier out: è terminata l’esperienza politica di Kishida. Una novità non troppo nuova: era abbastanza attesa questa decisione ma ora si apre una clamorosa partita tra molti candidati per la sua successione. Qui un po’ di scenari. Kishida pur avendo bassi picchi di popolarità ha attuato una politica estera molto interessante, ma hanno pesato molto alcuni scandali locali e forse una lotta interna mai sopita del partito liberal democratico.
Il Bangladesh è stato grande protagonista di questa estate: rivolta, nuovo governo, ex premier Hasina fuggita in India, Gen Z a dettare i tempi della nuova fase politica (con molti rischi). E l’ultima novità arriva proprio dai giovani protagonisti delle proteste che hanno innescato il clamoroso rivolgimento politico: potrebbero formare un nuovo partito.
Letture
Visto che è il 18 agosto, vi metto qui sotto alcuni articoli (long form) se per caso avete del tempo per la lettura di pezzi lunghi.
(Dalla prossima newsletter - domenica prossima - torneranno le interviste: ne ho almeno tre da presentarvi, sempre con interlocutori cinesi, dalla Cina e su svariati temi che spaziano dalla società, alla transizione green, alla politica.
Ecco i link:
Per rimanere in tema Bangladesh: The Fall of Bangladesh’s Iron Lady
Vi manca Kim? Family ties? How Kim Jong‑un is going his own way
Per rimanere aggiornati su quanto sta succedendo in Myanmar
Un altro tema di “2100” è quello delle città in Asia e ci sarà pure la nuova capitale dell’Indonesia
Buona fine estate, a domenica prossima!
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